La biodiversità in Emilia Romagna

Durante il convegno bolognese “Conservare e valorizzare la biodiversità: le sfide che abbiamo davanti” è stato annunciato un grande piano per mappare la biodiversità della regione Emilia-Romagna. Si tratterà di una grossa operazione che durerà fino al 2013 e si svolgerà su 153 siti diversi nella regione, che in tutto coprono il 12% del territorio con oltre 260mila ettari.

Il progetto fa parte delle linee guida di salvaguardia dell’ambiente che l’Unione europea ha dato dopo la conferenza sulla biodiversità tenutasi a Nagoya, in Giappone, alla fine del 2010. Si è trattato di un grande evento al quale hanno partecipato oltre 190 paesi con lo scopo di proteggere, entro il 2020, il 17% degli ecosistemi terrestri e il 10% dei bacini idrici e delle zone costiere. Quello appena concluso è stato, infatti, l’Anno Internazionale dedicato alla Biodiversità. A questo scopo è anche stato creato il Dopa (l’Osservatorio Digitale delle Aree Protette), una serie di database operativi a livello internazionale che forniscono ai ricercatori tutti gli strumenti per monitorare, valutare la situazione e fare previsioni. Si tratta di un progetto in collaborazione con il Global Biodiversity information Facility (GBIF), la NASA, e l’European Commission’s Joint Research Centre (JRC).Sabrina Freda, assessore regionale all’Ambiente, ha sottolineato che «la sfida da raccogliere è quella della sostenibilità, di uno sviluppo futuro che sappia coniugare economia, sociale e ambiente»: tra gli obiettivi di Nagoya, infatti, c’è quello di far entrare l’ambiente nelle priorità dell’agenda politica.