Bolognesi bloccati in Libia

Sono in 22 e sono a Sebha, città del Sud della Libia. Erano partiti il 14 febbraio scorso per un tour della Libia e ora sono bloccati nel Paese africano in preda, dal 15 febbraio scorso, a violente manifestazioni contro il leader del Paese, Muammar Gheddafi. «Siamo a Sebha. Dite a Frattini che se vuole informazioni ci telefoni. Air France sta mandando un aereo a prelevare 172 francesi e speriamo anche noi», dicono dal gruppo, composto da 14 bolognesi, da due di Reggio Emilia, due di Lecco e un padovano. Il gruppo si trovava nella zona desertica di Acacus quando sono scoppiati i disordini e sono stati invitati, dall’unità di crisi, a recarsi a Sebha per poi essere rimpatriati. Dovevano partire martedì ma poi il volo Alitalia che li avrebbe dovuti ricondurre in Italia è saltato. Proprio di ieri la notizia che la Farnesina ha ora messo l’allarme totale sul territorio libico: sono fortemente sconsigliati tutti i viaggi, non solo in Cirenaica.

«L’Unità di crisi e l’ambasciata avevano deciso di farli arrivare a Tripoli, in attesa di ripartire per l’Italia. Poi però qualcosa è andato storto», dice Sergio Bottigiani a La Repubblica. L’uomo, titolare di Arteviaggi, l’agenzia turistica bolognese con cui sono partiti i 22, è polemico nei confronti della Farnesina: «Non vorrei che siccome la situazione a Sebha è tranquilla rispetto al resto del paese la Farnesina stia pensando di farli tornare a casa per ultimi». Il gruppo aveva cercato di farsi imbarcare in un volo Air France, ma non è stato possibile. Ora cercano di mettersi in contatto con la Farnesina per entrare in lista di uno dei prossimi voli in partenza da Tripoli.