Bloccato il turismo in Libia
Fino a due giorni era solo la Cirenaica: «In considerazione della gravità della situazione in Cirenaica, in particolare nelle città di Bengasi, Ajdabya, Al Marj, Al Beida, Derna e Tobruk», i viaggi erano sconsigliati. Da ieri la Farnesina sconsiglia i del tutto viaggi in Libia. E raccomanda agli italiani che si trovano nel Paese di «evitare gli assembramenti di folla, di allontanarsi immediatamente dalle zone dove siano in corso manifestazioni e, in generale, di rimanere sempre aggiornati sull’attualità internazionale e regionale».
Per ora il Governo italiano non sta richiamando i connazionali a rientrare, ma l’Ue sta invece pensando di evacuare i cittadini dalla Libia, soprattutto da Bengasi dove ci sono gli scontri più violenti. Lunedì Finmeccanica ha iniziato a rimpatriare i suoi dipendenti dal Paese: si tratta in tutto di una decina di persone. L’agenzia turistica Best Tours ha sospeso le partenze fino al 31 marzo, proponendo ai propri clienti mete alternative oppure rimborsi. La Libia, dal canto suo, ha sospeso, già dallo scorso 15 febbraio, l’emissione di visti turistici. Dal 15 febbraio scorso, infatti, il Paese sfiora una vera a propria guerra civile: manifestazioni sono in corso nelle maggiori città libiche contro il regime di Muammar Gheddafi. Sono già diverse centinaia i morti causati dalla polizia e dall’esercito che sparano sulla folle di manifestanti.
Per quanto riguarda la Tunisia, la Farnesina ha concesso l’ok per i viaggi a Djerba: nel Paese, infatti, le cose stanno tornando alla normalità dopo le violente manifestazioni che hanno portato alla caduta del regime di Ben Ali nel gennaio scorso. La Farnesina sconsiglia anche il Bahrein dove si teme che possano scoppiare delle rivolte.