Polverini: “Basta proroghe a Malagrotta”. Inizia l’era della gestione virtuosa?
Continua l’acceso dibattito sulla questione Malagrotta eppure sembrerebbe che, da quando la “patata bollente” è passata nelle mani della Polverini, si sia riaperto un dialogo anche con l’opposizione. Oggi l’incontro tra Regione e vertici del centro sinistra. Già ieri il Presidente aveva trovato il consenso di Zingaretti che, in conferenza stampa, aveva definito positivamente le linee da lei illustrate. Il sindaco Alemanno invece, forse perché troppo indaffarato nel rimpasto della Giunta comunale, si limita a ripetere quanto già ribadito da Polverini, Zingaretti e PD: “No a Malagrotta bis”.
Nel Lazio rimane comunque la situazione di emergenza eppure questa volta bisogna riconoscere il merito del Presidente regionale che ha preso seriamente in mano la questione e, pur non avendo una laurea in ingegneria dell’ambiente e del territorio come Alemanno, sta studiando con imparagonabile efficienza una valida soluzione. È la prima volta che si sente parlare di modelli virtuosi cui rifarsi, basati su una gestione integrata e su un utilizzo delle risorse a pieno regime. Per la prima volta si mette fine alle ipocrisie e si comincia a valutare un sistema più efficiente del servizio. “No a nuove gestioni commissariali, no a nuove proroghe di Malagrotta, no ad una nuova mega-discarica, utilizzo a pieno regime degli impianti di pre-trattamento, raccolta differenziata, riuso, conferimento dei termodistruttori”, queste le intenzioni del Presidente.
Quello che ci si auspica vivamente è che questo impegno perduri nel tempo, tirando fuori la regione dal baratro e dal rischio di una Napoli Bis. Ma ribadiamo anche che questi interventi non possono prescindere da un piano di sensibilizzazione collettiva, senza il quale non sortirebbero alcun effetto. Perché sia possibile la realizzazione di un sistema efficace ed efficiente è infatti necessario coinvolgere e sensibilizzare la popolazione sull’importanza del contributo che ciascuno ha nella separazione della spazzatura. Ci auspichiamo inoltre che venga previsto un piano per uniformare le tipologie di materiali raccolti con la differenziata. Ad oggi infatti, ciascun comune del Lazio adotta un proprio criterio di smistamento che complica notevolmente il lavoro sia dei centri di riciclo che di termovalorizzazione ed è responsabile di costi maggiori per la gestione dei rifiuti.
MG Gargani
Movimento Unione Italiano