Draghi: consolidare i conti pubblici. Merkel: no all’eurobond
L’obiettivo di Mario Draghi sembra chiaro: perseguire il rigore nei conti pubblici. Secondo il Governatore della Banca d’Italia per fronteggiare il delicato momento attuale la soluzione resta una ed imprescindibile: «Di fronte alle forti tensioni che proprio in questi giorni colpiscono più paesi europei, è essenziale proseguire nelle politiche di consolidamento dei conti pubblici». Intervenuto alla presentazione del “Rapporto sulla stabilità finanziaria”, il numero uno di Via Nazionale ha proseguito: «Il rigore di bilancio è fondamentale per la salvaguardia della stabilità finanziaria. La situazione della banche italiane è diversa, sono state toccate solo marginalmente e questo per sei ragioni: la solidità di base della raccolta; il basso indebitamento di famiglie e imprese; il basso peso della finanza innovativa rispetto al credito trazionale, un quadro regolamentare e di vigilanza prudente; il generale equilibrio dei bilanci». L’euro infine che “non è in discussione”. «E’ uno dei maggiori successi -spiega Draghi- del processo di integrazione Ue, da cui tutti i Paesi hanno avuto benefici straordinari». A seguito delle dichiarazioni del massimo dirigente di Bankitalia, Angela Merkel ribadisce il suo ‘no’ all’ipotesi di aumentare i fondi a disposizione del meccanismo di stabilizzazione finanziaria europeo (Efsf) e di emettere eurobond contro la crisi del debito. «Attualmente non vedo alcuna necessità di aumentare il fondo», ha detto la cancelliera tedesca, al termine di un incontro a Berlino con il premier polacco Donald Tusk, qualche ora prima della riunione a Bruxelles dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo.
Alessio Moriggi