Diritto alla cittadinanza: dibattito sull’integrazione
RIMINI. Come preannunciato, il 2 e 3 ottobre si è svolto l’evento dedicato ai Migranti e alla cittadinanza dove si è parlato di temi inerenti all’integrazione dove è risultato che la cittadinanza italiana deve essere un diritto, ma allo stesso tempo non deve essere data a chiunque..
L’integrazione è un tema che finora lo Stato ha trascurato e che deve essere curato maggiormente perchè la società ha bisogno di regole più definite in un contesto dove l’immigrazione è in continua crescita…
L’evento organizzato dalla Cisl di Rimini e Anolf (associazione nazionale oltre le frontiere) ha visto questi temi durante la discussione avvenuta alla tavola rotonda. Al dibattito sono intervenuti Giorgio Graziani, segretario generale di Cisl Emilia Romagna sui diritti alla cittadinanza e le politiche di integrazione, i deputati riminesi Elisa Marchioni e Sergio Pizzolante e l’assessore regionale delle politiche migratorie, Teresa Marzocchi.
Durante il dibattito anticipato dalla testimonianza di Juliana Duzha, ragazza albanese dove ha ringraziato l’Italia per averla accolta come una madre, dandogli un’istruzione, un lavoro, un futuro, ora si sente figlia e vuole essere trattata come tale..
Elisa Marchioni ha confermato l’impegno per approvare il disegno di legge per garantire a tutti coloro nati in Italia da genitori stranieri di avere la cittadinanza italiana sostenendo che l’immigrazione è una ricchezza per la società…
Sergio Pizzolante ha sostenuto un pensiero diverso in base alla sua esperienza da immigrato, dove sì la cittadinanza deve essere un diritto, ma data a chi la richiede per una sua scelta di appartenere all’Italia, approfondendo maggiormente l’integrazione e non usare la cittadinanza come una scorciatoia..
Teresa Marzocchi conferma che il diritto alla cittadinanza non deve essere chiesto essendo un diritto…
La battaglia che come Anolf Giovani con il sostegno della Cisl, e’ far capire all’opinione pubblica che in Italia vivono quasi 1 milione di figli d’immigrati nati e cresciuti in questo Paese, che la legge ancora considera stranieri nonostante parlino addirittura i nostri dialetti, ragazzi che pur essendo nati qui sono rilegati ad un permesso di soggiorno. Queste sono le contraddizioni di questo Paese in cui questi giovani hanno il permesso di vivere nel Paese nonostante ci siano nati e nonostante non conoscano altro Paese al di guori dell’Italia. Sorgono spontanei tre questioni per cui la politica e l’opinione pubblica debba riflettere:
Sono più’ italiani questi ragazzi o il figlio di qualche politico che rinnega la bandiera italiana?
Sono più’ italiani questi ragazzi o un partito che in Italia quotidianamente annuncia la secessione nord\sud dell’Italia?
Sono più’ italiani questi ragazzi o i tanti figli d’emigranti italiani all’estero che neanche sanno la lingua italiana?
Riflettiamo bene..e guardiamoci dentro..non e’ una questione a chi dare la cittadinanza..ma perche’ non viene concessa a questi giovani fututo del nostro Paese insieme a tanti loro coetanei e che ogni giorno vorrebbero contribuire al bene della nostra societa’ ma la legge non permette loro nulla.
Maruan Oussaifi
Responsabile Nazionale Giovani di seconda generazione Anolf-Cisl
Ciao Muruan Oussaifi
Non sai quanto mi faccia piacere il tuo commento..ed e molto bello tutto quello che sostieni! Ti ringrazio per la tua forza di volontà nel sostenere tutto questo. Da quello che hai scritto si sente molto la tua determinazione e spero proprio che si facciano passi avanti anche su questo fronte in Italia…
Matteo