Influenza suina: effetti gonfiati per un conflitto di interessi

Venerdì scorso dopo la pubblicazione dell’inchiesta congiunta di British Medical Journal e l’Agenzia di Giornalismo Investigativo di Londra, sono aumentate le critiche di come l’Oms (organizzazione mondiale della sanità) ha gestito il caso dell’influenza suina.

L’inchiesta riguarda che alcuni esperti che hanno partecipato alla redazione delle linee guide per le pandemie dell’H1N1 erano sulla busta paga di due industrie farmaceutiche che producono vaccini per virus influenzali, e che c’è stata poca trasparenza da parte dell’Oms e delle istituzioni sanitarie pubbliche. Questo potrebbe portare a una minor fiducia degli europei in queste istituzioni…

Ad un anno di distanza, ora i Governi si ritrovano con scorte inutilizzate di questo “vaccino” che era stato creato in breve tempo, lanciano da uno spot con topo Gigio…

Entrando nel dettaglio, si scopre che a far parte dell’Oms ci sono 4 esperti collegati a legami di interessi di industriali. Per l’influenza suina viene scritta una documentazione in collaborazione con Eswi (Gruppo di lavoro europeo sull’influenza), ma ciò che non si dice nel documento, è che quest’ultima è totalmente finanziata da Roche e altre case produttrici di vaccini… e che due esperti avevano avuto altri legami con Roche, come dicono i giornalisti britannici…

Altri esperti avrebbero scritto documentazioni strategiche per aumentare l’allarmismo e le vendite di vaccini…

Per il momento Oms non risponde, ma è parso chiaro quanto gli effetti dell’influenza suina è stata “gonfiata”, fino ad arrivare ad un livello 6, quando i sintomi erano modesti, suscitando così preoccupazioni e sospetti nella comunità scentifica…